ALLUCE VALGO
Che cosa è……come si cura
L’alluce valgo è una delle patologie più frequenti a carico dell’avampiede. La deformità consiste in una deviazione dell’alluce a livello della articolazione metatarso falangea in direzione delle dita laterali del piede. Questa malformazione si manifesta tipicamente in età adulta ma può manifestarsi anche in soggetti molto giovani. Le donne sono colpite molti più frequentemente degli uomini. Questa patologia è evolutiva e può arrivare a destabilizzare tutto l’avampiede.
Eziologia
Riguardo alle cause talvolta può essere determinata da una Artrite Reumatoide, si è pensato ad alterazioni biomeccaniche del piede e dell’arto inferiore. E’ stato a lungo discusso il ruolo delle calzature con tacchi alti e avampiede stretto ma si ritiene che queste siano solo un fattore favorente in persone che hanno questa predisposizione.
Nella quasi totalità dei casi si rileva una tendenza ereditaria a livello familiare. Non infrequente evidenziare i primi sintomi in bambine di 5 – 6 anni.
Clinica
La deformità è caratterizzata da:
- Valgismo dell’alluce
- Varismo del metatarso
- Pronazione dell’alluce
Sulla parte interna è presente una tumefazione conosciuta popolarmente come “cipolla” o “patata” che si accompagna spesso ad una borsite dolorosa dovuta allo sfregamento con la calzatura.
Con l’aggravarsi si presentano alterazioni delle dita (dita a martello) con rigidità delle piccole articolazioni interfalangee, frequente una instabilità soprattutto della 2° e 3° metatarso falangea fino alla lussazione del 2° e 3° dito che determinano dolore e difficoltà alla deambulazione. Queste alterazioni provocano metatarsalgie caratterizzate da callosità dolorose sotto le articolazioni delle dita centrali con cedimento della volta anteriore.
Diagnosi
Si basa sull’esame clinico e su una radiografia dei piedi da effettuarsi in stazione eretta (sotto carico).
La radiografia mostra lo spostamento all’interno del I metatarso (varismo) con il disassamento del I raggio e lo spostamente all’esterno dell’alluce fino alla sublussazione. Si possono valutare le deformità delle dita laterali con la loro sub lussazione o lussazione a livello delle articolazioni metatarso falangee.
TERAPIA
Trattamento incruento:
in genere l’uso di un plantare può alleviare i sintomi soprattutto della metatarsalgia ma non può evitare la progressione della deformità.
Trattamento chirurgico:
A un certo punto, sia per la sintomatologia dolorosa che per la progressione della deformità, si rende necessaria la correzione
chirurgica. Il sintomo più importante che deve consigliare una persona al trattamento di questa patologia è la progressione della deformità. Il dolore che ne consegue indica sempre una peggioramento in genere legato ad alterazione di tutto l'avampiede.
In letteratura sono descritte quasi 200 metodiche ma, allo stato attuale, grazie a una migliore conoscenza della
biomeccanica del piede e ad un miglioramento delle tecniche chirurgiche, le metodiche si sono ridotte a non più di 5.
Allo stato attuale i risultati sono nettamente superiori al passato ,va fatto presente comunque che noi correggiamo un sintomo in quanto nella grande maggioranza dei casi la causa iniziale non è nota.
Ogni metodica prevede di effettuare resezioni ossee in quanto ogni intervento solo sulle parti molli è destinato a fallire. Non esiste un intervento specifico per l'alluce valgo ma bensì dobbiamo parlare di interventi per alluce valgo. Non si può trattare l'alluce valgo con una sola metodica che verrà scelta dal chirurgo in rapporto alla gravità della deformità.
Attualmente le tecniche chirurgiche più in uso sono le Osteotomie alla base, la Osteotomia Scarf, la Osteotomia di Austin e quella Percutanea di Boesh e SERI, la tecnica mininvasiva secondo Reverdin - Isham e quella MIS .
Osteotomia di Austin
E’ indubbiamente l’intervento, in chirurgia aperta, più diffuso.
Prevede una incisione cutanea di 6 – 7 cm. Viene aperta la capsula articolare e asportata l’esostosi (la parte sporgente interna). Dopo aver fatto un release delle parti molli laterali dell’articolazione viene tagliato l’osso al collo del I metatarso e spostata lateralmente la testa del metatarso. Molto spesso viene associata una osteotomia alla base della falange (Akin). Queste osteotomie vengono fissate con una piccola vite che in genere non va rimossa. Viene fatto un ritensionamento della capsula articolare, suturata la cute e applicato un bendaggio.
Il carico viene concesso mediante una calzatura appropriata (talus) per un periodo di 30 giorni.
E’ indubbiamente l’intervento, in chirurgia aperta, più diffuso.
Prevede una incisione cutanea di 6 – 7 cm. Viene aperta la capsula articolare e asportata l’esostosi (la parte sporgente interna). Dopo aver fatto un release delle parti molli laterali dell’articolazione viene tagliato l’osso al collo del I metatarso e spostata lateralmente la testa del metatarso. Molto spesso viene associata una osteotomia alla base della falange (Akin). Queste osteotomie vengono fissate con una piccola vite che in genere non va rimossa. Viene fatto un ritensionamento della capsula articolare, suturata la cute e applicato un bendaggio.
Il carico viene concesso mediante una calzatura appropriata (talus) per un periodo di 30 giorni.
Osteotomia SERI
E’ derivata dalla osteotomia di Bosh. Prevede una piccola incisione interna (1 cm.).
L’osso del metatarso viene tagliato con una piccola sega al collo. Una volta ottenuto lo spostamento laterale della testa questa viene fissata mediante un “chiodo” metallico che sporge all’apice dell’alluce. Questo chiodo viene rimosso dopo 30 giorni ( non è un secondo intervento in quanto si sfila facilmente).
Questa tecnica, non essendoci scollamento dei tessuti, permette una minor tumefazione e dolore nel postoperatorio
Osteotomia mininvasiva sec. Reverdin - Isham
Questa metodica sta progressivamente diffondendosi in quanto si tratta di un intervento meno traumatizzante.
Fu inventata in USA da Stephan Isham e introdotta in Europa dallo spagnolo Mariano De Prado. Attraverso piccole incisioni si
possono correggere tutte le affezioni dell’avampiede. Viene usato uno strumentario particolare caratterizzato da microbisturi,
piccole raspe e piccole frese per tagliare l’osso. In pratica con questa tecnica percutanea possiamo ottenere in modo
relativamente semplice quello che viene fatto con le tecniche tradizionali senza la necessità di larghe incisioni e scollamenti di tessuti. Inoltre non vengono mezzi di “sintesi” quali viti e fili metallici.
Tecnica. Si eseguono 3 piccoli fori:
Una incisione fra 1° e 2° dito per distaccare il tendine adduttore e fare la liberazione dei tessuti articolari laterali retratti.
Una seconda incisione alla base della “patata”. Viene asportata la parte sporgente dell’osso, quella che provoca le borsiti da
sfregamento con la calzatura. Successivamente, tramite la stessa incisione, viene fatta una osteotomia obliqua al collo del
metatarso.
Una terza incisione viene fatta alla base dell’alluce per eseguire l’osteotomia della falange (Akin).
Queste osteotomie permettono il completo riallineamento di tutte le deformità. La correzione viene mantenuta da particolari bendaggi che verranno rinnovati nel periodo postoperatorio e rimossi definitivamente dopo 30 – 35 giorni.
Questa metodica permette una deambulazione immediata con una scarpa postoperatoria con scarso dolore dominabile con i
comuni analgesici. Non residuano cicatrici, la riabilitazione funzionale è rapida. Dopo il primo mese si può usare una scarpa normale e ritornare alla vita normale mentre le attività fisiche e sportive più impegnative verranno riprese dopo 2 mesi dall’intervento.
Questa metodica sta progressivamente diffondendosi in quanto si tratta di un intervento meno traumatizzante.
Fu inventata in USA da Stephan Isham e introdotta in Europa dallo spagnolo Mariano De Prado. Attraverso piccole incisioni si
possono correggere tutte le affezioni dell’avampiede. Viene usato uno strumentario particolare caratterizzato da microbisturi,
piccole raspe e piccole frese per tagliare l’osso. In pratica con questa tecnica percutanea possiamo ottenere in modo
relativamente semplice quello che viene fatto con le tecniche tradizionali senza la necessità di larghe incisioni e scollamenti di tessuti. Inoltre non vengono mezzi di “sintesi” quali viti e fili metallici.
Tecnica. Si eseguono 3 piccoli fori:
Una incisione fra 1° e 2° dito per distaccare il tendine adduttore e fare la liberazione dei tessuti articolari laterali retratti.
Una seconda incisione alla base della “patata”. Viene asportata la parte sporgente dell’osso, quella che provoca le borsiti da
sfregamento con la calzatura. Successivamente, tramite la stessa incisione, viene fatta una osteotomia obliqua al collo del
metatarso.
Una terza incisione viene fatta alla base dell’alluce per eseguire l’osteotomia della falange (Akin).
Queste osteotomie permettono il completo riallineamento di tutte le deformità. La correzione viene mantenuta da particolari bendaggi che verranno rinnovati nel periodo postoperatorio e rimossi definitivamente dopo 30 – 35 giorni.
Questa metodica permette una deambulazione immediata con una scarpa postoperatoria con scarso dolore dominabile con i
comuni analgesici. Non residuano cicatrici, la riabilitazione funzionale è rapida. Dopo il primo mese si può usare una scarpa normale e ritornare alla vita normale mentre le attività fisiche e sportive più impegnative verranno riprese dopo 2 mesi dall’intervento.
Le tecniche descritte sono indicate in deformità di media e lieve entità e possono associarsi ad altri interventi sulle altre dita
dell’avampiede o al retro piede a seconda della presenza di altre alterazioni.
Nei casi più gravi con deformità molto accentuate sono indicati interventi medio diafisari o alla base del I metatarso.
dell’avampiede o al retro piede a seconda della presenza di altre alterazioni.
Nei casi più gravi con deformità molto accentuate sono indicati interventi medio diafisari o alla base del I metatarso.